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L’usignuolo nel giardino

(2° strofa asclepiadea)

 

Trillo che vivido squilla in un rapido

Gorgheggio, o languido sospira e tenue,

tintinna tremulo, forte si slancïa,

poi nel silenzio avvolgesi,

 

io sento estatico, in un nostalgico

desio stringendomi di notti fulgide,

di melanconici canti, di spasimi,

di visioni e palpiti!

 

È un trillo agile, un canto trepido

che in un dolcissimo suono melodico

s’ode in un piccolo bosco recondito…

si sente, ed è invisibile!

 

S’è tanto giovane il cuor che palpita,

come può i fremiti d’amore cogliere?…

come puoi piangere, se triste levasi

un canto in notte tacita?…

 

Fantasma incognito, t’impone gelidi

fremiti ed ansie incomprensibili…

Rivivi l’arduo sogno del musico

cigno, solenne e splendido!

 

Canto nostalgico, pieno di fascino,

è il tuo che, attonito, ammiro e plaudo.

Salve, o poetica voce, te agita

il divo arciero delfico!

 

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